Isostasia-1

Isostasia -1

 

Video Full HD - Durata: 5 minuti e 16 secondi

Location: Dolomiti di Sesto, Misurina (BL)

Anno: 2011

Regia e montaggio: Nicole Voltan / Musica di: Nicole Voltan

Girato con Videocamera HD Canon Legria HF R17

 

Isostasia: dal greco ìsos (uguale) e stàsis (stato): fenomeno di equilibrio gravitazionale che si verifica sulla terra tra la litosfera e la sottostante Astenosfera.

Con tale principio si intende la tendenza della crosta terrestre a raggiungere una posizione di equilibrio attraverso il galleggiamento.

Isostasia 1 riflette sulla naturale condizione di movimento strutturale del nostro pianeta.

Il moto, vero protagonista del video, rappresenta lo specchio attraverso il quale natura e uomo convergono in un'unica direzione.

L’attenzione dell’opera è rivolta al rapporto quasi passivo dell'essere umano di fronte all’ambiente naturale e alla sua mnemonica ricerca di un ambivalente equilibrio, quest’ultimo inteso sia come condizione umana interiore, sia come adattabilità precaria all’ambiente esterno.

L’elemento sonoro – talvolta in contrasto con le immagini – rievoca il lato prettamente umano della ricerca, suggerendo rumori e suoni legati alla quotidianità collettiva.

Tramite uno sguardo analitico alle cose, l’opera mette in moto una ricerca viscerale verso un senso quasi universale, trascendentale e allo stesso tempo evocativo di atmosfere surreali.

 

"[...] L'uomo non fa parte della Natura, ma è egli stesso Natura. Nicole riporta l’attenzione sul dato antropico, in relazione al quale si può affermare – citando il linguista francese Émile Benveniste – che “la coscienza di sé è possibile solo per contrasto. Io non uso io, se non rivolgendomi a qualcuno, che nella mia allocuzione sarà un tu.”3

Nessuno dei due termini è concepibile senza l’altro: entrambi esistono in un regime di interdefinizione reciproca.

Ciò crea un equilibrio scientificamente definito “gravitazionale”, che si osserva nel video Isostasia 1, dove il “moto” – ossia la condizione di movimento strutturale del nostro pianeta – rappresenta lo specchio attraverso il quale natura e uomo convergono in un'unica direzione.

Con il “Principio di isostasia” si intende la tendenza della crosta terrestre a raggiungere una posizione di stabilità attraverso il galleggiamento; una condizione apparentemente precaria – o conflitto fra i contrari in superficie – che nasconde un’armonia in profondità.

Tale trapasso continuo e inevitabile da un opposto all’altro, costituisce sia il processo universale della realtà in divenire, sia la condizione necessaria o sostanza dell’Essere, in quanto ogni cosa è soggetta al tempo e alla trasformazione.

“La nostra anima è un fenomeno che cambia la permanente stabilità in permanente trapasso”4; in ogni essere è presente una doppia tensione – in senso centrifugo o di disgregazione e in senso centripeto o di composizione unificatrice – che deve mantenere un equilibrio costante nella conservazione perpetua del cosmo [...]

Note al testo:

 

3- E. Benveniste, “La soggettività del linguaggio”, in Problemi di linguistica generale, Milano, Il Saggiatore, 1971, p. 312

4- H. F. Fraenkel, “Dichtung und Philosophie des frühen Griechentums”, in Rivista critica di storia della filosofia, ANNO XV, fasc. 1, Gennaio - Marzo, 1960, La Nuova Italia Editrice, Firenze, p. 5

Carla Capodimonti e Simona Merra per PARA Klàsis Profilo dinamico Interno, Galleria Cinica 2013

"«Ho sempre portato avanti tutte le tecniche possibili in base a ciò che volevo raccontare», sono le parole di Nicole Voltan rispetto al suo lavoro di artista. Le prime opere presentate in accademia a Venezia, a metà degli anni 2000, erano scatole di polistirolo. In quel periodo faceva anche sculture e lavorava molto con l’assemblage. È di quell’epoca la sua prima personale a Milano al circolo culturale Bertolt Brecht, dove ha esposto principalmente dipinti. Nel 2011 si è trasferita a Roma da Venezia perché la città lagunare, nonostante un certo fermento, non riusciva a stimolarla quanto la capitale. La tematica principale, filo conduttore di tutta la sua produzione, è il rapporto arte-scienza: «Arte e scienza sono due opposti, ma complementari fra loro: l’una è totalmente emozionale l’altra è rigorosa e logica; l’arte è soggettiva, non è vincolata da nessun tipo di regola, come invece lo è la scienza: questo contrasto tra i due termini mi piace. Poi la scienza da un certo punto di vista è molto artistica, e anche religiosa: la meraviglia di certe immagini, ad esempio astronomiche e della natura stessa, sono una forma d’arte perché la natura è arte; dall’altro punto di vista è talmente rinchiusa nelle sue leggi che è bello stravolgerle e riuscire a interpretarla in modo più soggettivo e creativo», dichiara la Voltan. Nella sua storia personale, l’artista, fin da bambina, è stata attratta da tematiche scientifiche, ricorda una lettera a Babbo Natale in cui ha chiesto un microscopio e un telescopio per guardare le cose piccole e le stelle: questa passione è talmente radicata in lei, che ha portato con sé quel telescopio a Roma. Le costellazioni e il cosmo sono una parte essenziale di uno dei filoni che segue Voltan, sulle suggestioni nate dalla curiosità per cosmo e costellazioni ha incentrato la sua mostra 88trame alla galleria Whitecubealpigneto, ora La Stellina arte contemporanea. Ma che cosa la affascina di cosmo e costellazioni? «Sono talmente vasti sia come superficie che come concetti che non finirà mai il mio approfondire ed entrare nelle leggi cosmiche, mi affascina poi l’estetica del cosmo e il fatto che si rispecchia anche nel micro: sto scoprendo l’associazione fra le galassie e le cellule su cui vorrei lavorare per un progetto futuro. La frase che mi colpisce di più dice che siamo fatti di stelle perché abbiamo gli stessi elementi che hanno le stelle», commenta l’artista. Questo legame fra micro e macro porta alla riflessione sull’unione degli opposti: “gli opposti sono complementari. L’uomo cerca sempre di dividere le cose: amore e odio, guerra e pace, bene e male, però se non esistesse l’uno non esisterebbe l’altro”, continua Nicole. In questo periodo si sta svolgendo la personale di Voltan Para Klàsis alla galleria Cinica di Trevi, a cura di Simona Merra e Carla Capodimonti. Iniziamo dal titolo della mostra: Para Klàsis vuol dire rottura, qui entra in gioco il dialogare degli opposti nella discussione e nella lotta fra due estremi che porta all’equilibrio. In questa esposizione è presente in video Isostasia 1, da noi proposto, che si ispira al fenomeno fisico per cui la densità della Terra rimane sempre uguale, cambia solo l’assetto. Le riprese sono state fatte vicino Misurina, sulle Dolomiti, durante una passeggiata: da quelle immagini è nata l’idea del video. All’inizio si vedono rocce e montagne, essenziali nel discorso scientifico sull’isostasia. Poi si cammina, ma della presenza umana appaiono solo le ombre, una è quella dell’artista, ombre indicative di una ricerca di qualcosa che a volte manca: questa camminata rappresenta ciò che facciamo spesso nella vita, ovvero cercare l’equilibrio sia con noi stessi che con gli altri. Il suolo che è sotto di noi è ciò che ci regge in piedi e gli uomini hanno due gambe per cui perdono l’equilibrio fisico, ma anche l’equilibrio emotivo e interiore, più facilmente di un animale, a quattro zampe. A proposito di questi significati Voltan dichiara: «tutto quello di cui tratto è anche, in qualche modo, autobiografico e soggettivo: parto da una mia esperienza per arrivare a tematiche più collettive». Alla fine del video si vede il movimento di un lombrico che si ripete varie volte, a proposito di questo finale l’artista dice: «Il lombrico rappresenta la vita, è il classico elemento alla base della generazione del terreno, lo rende fertile. Poi ha la proprietà di essere una molla, di essere elastico: paradossalmente anche noi uomini dovremmo aspirare all’elasticità per adattarci alle cose dell’esistenza, ed essere anche sinuosi». Il tremore della telecamera ha un’origine tecnica perché le riprese sono state fatte a mano, ma è anche un modo di rappresentare il movimento stesso delle cose. Infine l’audio è composto da rumori umani come l’accensione di un accendino, il carrello della spesa, una lavatrice, perché, conclude Nicole: «sono in contrasto con la rappresentazione della natura, ma paradossalmente assomigliano proprio ai rumori della natura come i sassi quando rotolano o si sgretolano, quindi portano in sé l’equilibrio e il contrasto fra uomo e natura."

"Isostasia 1 di Nicole Voltan" di Claudia Quintieri per Inside Art, 13 Dicembre 2013

http://insideart.eu/2013/12/13/isostasia-1-di-nicole-voltan/