TERRA

RIFLESSIONE CIRCA IL MOVIMENTO DEI CORPI E L'EQUILIBRIO DEGLI OPPOSTI

ZIGGURAT

Modellazione e intervento installativo su tufo 

IN 2.000.000.000

Disegno a grafite sul tema del movimento tettonico

MONTE PELMO

Ricamo vari colori su tessuto Fodera Bemberg


robot disegnatore

Robot meccanico che disegna a china

ISOIPSE PLASTICHE

Dipinto sul tema dell'Isostasia

MINI-MONDO PRêT-à-PORTER


isostasia-1

Video HD -  Isostasia come equilibrio geologico

HPLC Hidden Particles lose community

Video HD - La separazione degli elementi


clicca sulle foto per vedere le varie opere


Terra raccoglie una serie di opere che talvolta raccontano per immagini, talvolta mettono fisicamente alla prova, quello che può essere definito come l'equilibrio dei corpi, dei materiali, dell'essenza delle cose.

Ispirandomi a fenomeni come l'Isostasia o a semplici concetti come l'equilibrio degli opposti sempre in contraddizione ma mai in lotta, racconto il nostro cammino, un viaggio che da movimento a noi stessi, ma anche a ciò che ci circonda.

 

Il moto, vero protagonista, rappresenta lo specchio attraverso il quale natura e uomo convergono in un'unica direzione.

L’attenzione è rivolta al rapporto quasi passivo dell'essere umano di fronte all’ambiente naturale e alla sua mnemonica ricerca di un ambivalente equilibrio, quest’ultimo inteso sia come condizione umana interiore, sia come adattabilità precaria all’ambiente esterno.

Video still di "Isostasia-1"
Video still di "Isostasia-1"

Testo critico della mostra PARA KLàSIS Profilo Dinamico Interno
a cura di Carla Capodimonti e Simona Merra

Galleria Cinica, Palazzo Lucarini Contemporary, Trevi PG, 2013




Parte dell’indagine esistenziale dell’uomo è il bisogno di equilibrio, il ricorso ad un’apparente piattezza che permette di attribuire un ordine agli elementi, categorizzandoli e classificandoli. Questa ostinata volontà viene costantemente smentita dal logos dell’universo e dall’immutabilità dell’equilibrio delle parti presenti in natura.
Con PARA KLÀSIS Nicole Voltan mette alla prova la percezione del dato reale, tramite lo smascheramento del discorso ontologico, mostrandone chiaramente i meccanismi di classificazione necessari a una categorizzazione dell’esistente.
Attraverso un approccio pragmatico, l’artista indaga il rapporto tra dato oggettivo e soggettivo dei fenomeni terreni, acquisendo una consapevolezza scientifica e allo stesso tempo uno sguardo critico personale che colloca l’essere umano come nucleo di un tutto, approdando a una visione quasi antropocentrica.
In un flusso universale dove tutto cambia – “negli stessi fiumi entriamo e non entriamo, siamo e non siamo” (1) - l'uomo vive in continua divergenza/convergenza, riaffermando ciò che Eraclito definiva il Logos indiviso, ossia la legge assoluta della Natura.
La dottrina dei contrari mostra l’interdipendenza di concetti opposti: nella video proiezione HPLC (Hidden Particles Lose Community) l’artista annulla la separazione degli elementi, contrastando il meccanicismo della catalogazione. Ne risulta un indefinito numero di tracciati in contrasto e allo stesso tempo subordinati l’uno all’altro, ciascuno dei quali è definito solo per opposizione. Tramite un’utopistica inversione temporale, Nicole smaschera il determinismo umano, che necessita del processo di separazione proprio dell’analisi scientifica.
Lo sguardo soggettivo dimostra che le singolarità sono in relazione e in comunicazione tra loro: l’identico e il diverso si unificano a costituire la realtà di tutti i processi dell’esistenza, umana e cosmica.
Ed è proprio il pennino, nel Robot disegnatore, che con la scrittura casuale e la continua cancellazione dei tracciati, disintegra il concetto di scissione e l’inutilità del processo di dissociazione.
Per Nicole Voltan – artista eclettica e instancabile sperimentatrice – i principi scientifici costituiscono un pretesto per approdare a un linguaggio profondamente emozionale ed esistenziale, secondo cui “tutto l’universo della scienza è costruito sul mondo vissuto e se vogliamo pensare la scienza stessa con rigore, valutarne esattamente il senso e la portata, dobbiamo anzitutto risvegliare questa esperienza del mondo […]”(2).
L'uomo non fa parte della Natura, ma è egli stesso Natura. Nicole riporta l’attenzione sul dato antropico, in relazione al quale si può affermare – citando il linguista francese Émile Benveniste – che “la coscienza di sé è possibile solo per contrasto. Io non uso io, se non rivolgendomi a qualcuno, che nella mia allocuzione sarà un tu” (3).
Nessuno dei due termini è concepibile senza l’altro: entrambi esistono in un regime di interdefinizione reciproca.
Ciò crea un equilibrio scientificamente definito “gravitazionale”, che si osserva nel video Isostasia 1, dove il "moto" - ossia la condizione di movimento strutturale del nostro pianeta - rappresenta lo specchio attraverso il quale natura e uomo convergono in un unica direzione.
Con il “Principio di isostasia” si intende la tendenza della crosta terrestre a raggiungere una posizione di stabilità attraverso il galleggiamento; una condizione apparentemente precaria – o conflitto fra i contrari in superficie – che nasconde un’armonia in profondità.
Tale trapasso continuo e inevitabile da un opposto all’altro, costituisce sia il processo universale della realtà in divenire, sia la condizione necessaria o sostanza dell’Essere, in quanto ogni cosa è soggetta al tempo e alla trasformazione.
La nostra anima è un fenomeno che cambia la permanente stabilità in permanente trapasso" (4); in ogni essere è presente una doppia tensione – in senso centrifugo o di disgregazione e in senso centripeto o di composizione unificatrice – che deve mantenere un equilibrio costante nella conservazione perpetua del cosmo.
Proporzione e armonia appaiono in Isoipse Plastiche, opera che conquista un compimento nell’equilibrio naturale degli elementi e mezzo per ricreare quell’estetica dell’ordine che caratterizza la storia dell’arte fin dalla classicità. Un logos indiviso restituito tramite il ritratto plastico di un paesaggio dolomitico fortemente spersonalizzato e allo stesso tempo evocativo, che suggerisce il raggiungimento di una consapevolezza totale.
Il corpus di opere presentate per Galleria Cinica, mostra il rapporto fra suono, luce, buio e movimento, concetti chiave della poetica artistica di Nicole Voltan. La riproduzione del dato oggettivo, lascia spazio all’interpretazione attraverso meccanismi scientifici (Hplc), meccanici, (Robot disegnatore), movimento (Isostasia 1) e staticità (Isoipse plastiche) in grado di restituire un dialogo fra le parti. Si può risalire così al concetto di Entanglement universale, fenomeno quantistico già analizzato dall’artista in altre occasioni, per il quale due oggetti, anche se separati spazialmente, risultano strettamente dipendenti fra loro. Così si scopre che, nonostante tutto ciò che facciamo per dividere le cose, il tempo ristabilirà presto la loro unione.  

Note al testo:
1. R. Manfolso "I frammenti del fiume e il flusso universale in Eraclito", Rivista critica di storia della filosofia, anno XV, fasc 1, gennaio marzo 1960, la nuova Italia Editrice, Firenze pag.6
2. Maurice Merleau-Ponty, Fenomenologia della percezione, Studi Bompiani, 2003, pag 17.
3. E. Beveniste, "La soggettività del linguaggio" in Problemi di linguistica generale, Milano, Il saggiatore, 1971, pag. 312

 

 


"...Partita da concetti e fenomeni scientifici, rielaborati e manipolati attraverso mezzi artistici, Nicole arriva a creare una scienza artistica in grado di ripristinare il dialogo tra due ambiti apparentemente inconciliabili..."